Notiziario nº 05-bis/2020 (Covid 19: la situazione nei paesi in cui operiamo)
Carissimi,
ben ritrovati, speriamo che voi e i vostri cari stiate tutti bene. Siamo qui per aggiornarvi sulla situazione dei nostri collegi dopo la diffusione dell’infezione da coronavirus che sta mettendo a rischio la salute della popolazione di oltre 100 paesi e territori. Per fortuna, a tutt’oggi, nessuno dei nostri ragazzi e degli operatori che lavorano nelle diverse strutture sono stati contagiati, ma le condizioni dei paesi in cui vivono sono estremamente drammatiche a causa degli elementi che gravano su questa emergenza: la rigidità delle restrizioni imposte alle persone, le fragilità dei sistemi sanitari e la pochezza delle risorse economiche destinate ai programmi di assistenza sociale.
ASIA
Tutto è partito da questo continente e la Cina, come la Corea del Sud, da qualche settimana sta assistendo ad un calo significativo del numero dei contagi, grazie alle misure impiegate per controllare la diffusione del virus e scongiurare le recrudescenze. Ma i paesi più poveri e popolosi del continente, come India e Filippine, che non hanno i mezzi per applicarle in modo capillare, duraturo ed efficace, rischiano in un prossimo futuro di essere colpiti ancora più duramente dalla pandemia, producendo un numero elevatissimo di vittime e il tracollo del sistema socio-economico.
INDIA
In India è stato stabilito l’isolamento generale di 1,3 miliardi di persone. Mentre la classe media ha preso d’assalto i supermercati prima di chiudersi in appartamenti climatizzati, milioni di poveri versano in condizioni disastrose. Sono i lavoratori giornalieri che fanno funzionare megalopoli come Mumbai o Delhi e che oggi si trovano improvvisamente senza nulla a causa dell’isolamento: non esiste un sistema di sicurezza per i più poveri, che sono costretti a scegliere tra la malattia e la fame. Questi milioni di sventurati ora cercano di raggiungere i villaggi d’origine e si ammassano nelle stazioni dei treni e degli autobus, nonostante i divieti. In questi giorni nella diocesi di Eluru (in Andhra Pradesh)i nostri referenti del Social Service Center sono impegnati a distribuire alla gente povera riso e medicine, i cui prezzi sono aumentati moltissimo nel corso della crisi sanitaria. Con la Caritas, inoltre, gestiscono un progetto di distribuzione di mascherine e disinfettanti per coloro, tantissimi, che non hanno modo di procurarsi dispositivi di sicurezza personale.
FILIPPINE
Da quando Rodrigo Duterte è al potere, numerosi sono stati gli abusi nel campo dei diritti umani. Anche in questa circostanza, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, il presidente ha scatenato la polizia e migliaia di persone sono state arrestate, picchiate e rinchiuse in vere e proprie gabbie. La nostra referente, Suor Cecilia, ci ha spiegato che le persone possono uscire una sola volta al giorno per acquistare cibo e medicine; ci ha parlato in modo accorato dei più poveri che, naturalmente, sono i più colpiti dalla ferrea quarantena che impedisce loro di uscire per trovare una qualche fonte di guadagno; a questa privazione di risorse economiche si aggiunge il fatto che la permanenza forzata in casa avviene spesso in una situazione di grande miseria e promiscuità che compromette ogni protezione dal contagio. A fronte della gravità della situazione, è stato deciso con Suor Cecilia di utilizzare la somma precedentemente erogata dal nostro Gruppo per il rifacimento della pavimentazione del villaggio Galva, alla preparazione e distribuzione di pasti ai ragazzi poveri e alla consegna di 15 chili di riso alle famiglie più bisognose.
AFRICA
La prestigiosa rivista scientifica inglese Lancelet ha previsto che la prossima ondata di infezioni si abbatterà proprio sul continente africano, dove nella maggior parte degli ospedali mancano i ventilatori e perfino l’ossigeno. “I sistemi sanitari più fragili saranno presto sopraffatti dalla diffusione del virus, che troverà facilmente strada tra gli strati più poveri della popolazione, costretti a vivere in aree urbane sovraffollate e povere, spesso prive dei servizi di base, senza la possibilità di auto-isolarsi, senza periodi di malattia retribuiti o sistemi di sicurezza sociale”.
KENYA
Il fatto che l’orfanotrofio Saint Patrick si trovi in un villaggio abbastanza lontano da grossi centri abitati e che i ragazzi siano di giovane età, ci fa sperare nella migliore delle soluzioni per loro; restiamo in fiduciosa attesa dei prossimi sviluppi e affidiamoci alla provvidenza. Per tutto il mese di aprile i ragazzi sono in vacanza da scuola e, pertanto, seguono in modo rigoroso l’auto-isolamento all’interno della struttura, nella quale sono stati approntati dispositivi per migliorare l’igiene e continuare gli studi senza creare assembramenti nelle stanze. Anche in Kenya, già soggetto ad una forte inflazione, i prezzi dei prodotti alimentari e sanitari hanno subito un notevole incremento, rendendo più gravosi gli approvvigionamenti per il S. Patrick.
Nelle prossime settimane continueremo a tenervi aggiornati sull’evoluzione dell’emergenza sanitaria nei paesi dove vivono i nostri assistiti, i quali, nonostante stiano attraversando un periodo molto pesante sul piano emotivo, assistenziale ed economico, non smettono di preoccuparsi per noi e di starci vicini con i loro pensieri e le preghiere.
Sono arrivate le lettere dei bambini per i loro sponsor, ma al momento, per i noti motivi, non tutte sono state consegnate; lo faremo appena possibile.
Prima di congedarci vogliamo augurarvi buona Pasqua e tanta serenità nelle vostre case.
Un grande caloroso abbraccio, per il G.M.T.M.
Mara C.
Ps: nel nostro sito potrete trovare le Immagini degli aiuti umanitari che documentano le attività di distribuzione di prodotti di prima necessità, realizzate dagli operatori dei nostri collegi per aiutare i ragazzi e le famiglie più povere. Clicca qui per le FILIPPINE , il KENYA. e INDIA
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