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Notiziario del Gruppo Missioni
1/2012

Carpenedo, 8 gennaio 2012

Relazione sull'incontro annuale del Gruppo Missioni con gli sponsor

Gli incontri annuali del gruppo "Adozioni a distanza" non costituiscono ordinaria e burocratica routine, bensì da una parte vogliono riunire tutti coloro che partecipano all'iniziativa, rinnovando o rinsaldando rapporti di amicizia, dall'altra vogliono testimoniare i risultati ottenuti e presentare i progetti per il futuro.

Anche quest'anno, per la sedicesima volta, la riunione, che si è tenuta in due tempi a Carpenedo nella Sala Lux, si è svolta in un clima di amicizia e di partecipazione, grazie anche alle lettere che i bambini hanno inviato, ma soprattutto grazie alle loro fotografie: ci si è resi conto che nel corso degli anni i bambini sono cresciuti, in certi casi vanno all'Università, e che quindi abbisognano di maggior aiuto.

Nel corso della riunione i responsabili dell'organizzazione hanno fatto il punto della situazione: hanno descritto ciò che è stato compiuto in India, in Kenia e nelle Filippine, relazionando anche in termini economici sull'impiego dei capitali disponibili ed esponendo i progetti per il futuro.

Tuttavia, più che di relazioni tecnico/economiche, si è trattato di descrizioni degli ambienti in cui il gruppo opera, delle situazioni di disagio, di povertà, di miseria sociale: descrizioni accompagnate da immagini che fanno comprendere le difficoltà in cui il gruppo interviene e che definiscono in modo eloquente il merito degli operatori.

In particolare Daniela ha raccontato in modo particolareggiato il suo viaggio e la sua visita in Kenia a Ol Moran: qui l'intervento non è limitato alla fornitura di materiali, ma alla collaborazione con gli operatori locali, favorendo le diverse iniziative per migliorare in generale il tenore di vita sociale.

Davide si è soffermato sulla "trasparenza", dal progetto iniziale, ai diversi stadi di esecuzione, ai controlli ed agli interventi economici: non elargizioni a pioggia bensì interventi mirati, supportati da rigorosi riscontri contabili. Ma, al di là dell'aspetto ragionieristico, è stata sottolineata l'importanza del rapporto tra famiglia adottante qui in Italia e bambino adottato: laggiù debbono avere la consapevolezza che qui qualcuno li pensa e li sostiene.

Andrea, descrivendo un suo viaggio in Africa, ha parlato sì di ordine, di tranquillità, ma soprattutto di mancanza di igiene: è necessaria un'"Iniziativa Sanitaria", già iniziata in modo personale da un dentista mestrino.

Anche Elisabetta ha illustrato gli interventi di edilizia abitativa nelle Filippine nella zona colpita dal recente tifone: purtroppo in questi giorni ce n'è stato un altro!

I progetti futuri dell'associazione prevedono sia interventi semplici, come la riparazione di danni dovuti a fattori atmosferici in India, regali utili di Natale (stoffa, riso, materiali di costruzioni, ...) e progetti più impegnativi e continuativi come il Politecnico in Kenia, il dispensario in India, il sostegno per chi frequenta gli istituti superiori, l'educazione all'automantenimento, l'emancipazione lavorativa delle donne.

Tutto questo richiede un notevole sforzo economico: il gruppo si è procurato finanziamenti, oltre che con le quote versate, anche con altre iniziative come la vendita delle bomboniere solidali, delle fotografie del concorso esposte in diversi locali, sia nei rifugi Dal Piaz e Pelizzo sia alla Sagra di Carpenedo. E' opportuna una propaganda: allo scopo ci sono dei libretti illustrativi e dei gadget a forma di finestrella. Tuttavia, come ha detto Gianni, è importante sia il passaparola sia l'azione nell'interno delle famiglie, azione che in molti casi ha sensibilizzato i bambini più piccoli.

Concludiamo riportando alcuni pensieri dell'intervento iniziale di don Gianni Antoniazzi, il nuovo parroco di Carpenedo: egli ha definito l'iniziativa "una ventata di salute umana e spirituale perché con l'intervento umanitario si assicura la vita di un bambino come se fosse il proprio figlio". L'importanza, la singolarità vincente dell'iniziativa è data dal fatto che i capitali raccolti non si perdono o esauriscono nei meandri finanziari, ma vengono direttamente recapitati in loco senza spese amministrative e sono pienamente indirizzati allo scopo. Citando il passo dal Vangelo di Matteo: "Avevo fame......" noi saremo misurati sulla carità. Certo, ora viviamo in un periodo di crisi finanziaria ma, conclude il parroco, se riusciremo in qualsiasi modo a mettere in debito Dio con noi, Egli ci restituirà il centuplo.

Lina e Paolo Tavolin

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