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Notiziario del Gruppo Missioni
01/2015

Carpenedo, 26 gennaio 2015

Riportiamo la testimonianza di una nostra sponsor che venerdì 12 dicembre era presente alla riunione annuale. Maria Grazia è figlia della nostra amica Mariella, mancata due anni fa e con la quale abbiamo iniziato le adozioni in Kenya. Chi ci segue ricorderà che le abbiamo dedicato la sala polifunzionale dell’orfanotrofio St. Patrick. Nel vedere i filmati che abbiamo proiettato riguardo le iniziative del gruppo svolte nel 2014, Maria Grazia ha scritto alcune sue riflessioni. Ricordiamo che il torneo di calcetto dedicato a sua madre ha contribuito all’acquisto di un forno per dare il pane quotidiano ai bambini dell’orfanotrofio.

Sapere che il sogno di mia madre è stato in parte realizzato è per me e per la mia famiglia una gioia immensa. Conosco bene la realtà degli orfanatrofi, non quelli africani ma dell’Ucraina e dell’America Latina. Mia figlia proviene da uno di questi. Sapere quanto mia madre era legata alla sua nipotina e sapere che il suo nome sarà impresso per sempre nell’orfanatrofio St. Patrick, rende al nostro dolore un sollievo.

Mia madre, Mariella Scantamburlo, ci ha lasciati il 28 giugno 2013 nel pieno della sua gioia di vivere, ma attorno a lei ha lasciato tanti germogli che continuano a sbocciare diventando fiori.

Sono orgogliosa di vedere che questi bambini possono mangiare tutti i giorni il PANE: simbolo di vita. Il Vangelo dice: "Avevo fame e mi avete dato da mangiare", ecco proprio questo hanno fatto Mariella e Stiven insieme: hanno dato il pane ai bambini del St. Patrick.

Noi occidentali viviamo in mezzo al benessere, per noi un pezzo di pane è poco o niente. Mi scandalizzo quando alcuni miei allievi portano a casa il pane dalla mensa scolastica per poi buttarlo via. Mi piange il cuore invece sapere che per i bambini del St .Patrick lo stesso pane è questione di sopravvivenza. Questo è un segno di degrado della nostra società dove lo spendere per il superfluo ha fatto dimenticare l’importanza dell’investire nei veri valori della vita. Uno di questi è senza dubbio l’adozione a distanza che per alcuni in questo periodo di crisi è stata quasi accantonata. Siamo sicuri che è stato fatto lo stesso per il superfluo?

Fortunatamente c’è ancora chi sostiene con forza, vigore e amore questa causa. Ringrazio tutto il Gruppo Missioni per la volontà che quotidianamente dimostra nel perseverare in questo progetto umanitario.

Grazie di cuore

M. Grazia Silvestri, Valter e Anna

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